Ogni qualvolta sentiamo parlare
di "mezzi per la comunicazione di massa", il nostro pensiero si rivolge immediatamente alla radio e alla televisione.
Allo stato attuale, l'utente che voglia essere sicuro di far pervenire il proprio messaggio ad un pubblico di milioni di persone sparse su tutto il territorio nazionale, ha come mezzo quello radiotelevisivo.Infatti, anche sommando i lettori dei vari quotidiani si raggiungerebbero cifre inferiori a quelle offerte dalle audience radiofoniche e televisive, vista anche la mancanza, in Italia di una copertura nazionale.
Caratteristica di fondo della pubblicità radiofonica è quella di agire come motivo di ricordo: si tratta di bersagliare se è possibile più volte nel corso della medesima giornata l'ascoltatore, sull'esistenza del prodotto, sui pregi della marca, i vantaggi offerti, ecc.
Neanche le marche più note usano programmare una serie di annunci radiofonici, senza che al tempo stesso si svolga una campagna stampa o di pubblicità diretta o tramite affissioni stradali, ecc.: è sempre buona norma abbinare alle parole le frasi scritte.
Ed è per questo che i messaggi radiofonici , per essere percepiti ed ascoltati, devono essere carichi di emotività, con delle pubblicità sottoforma di scenette, accompagnate da sottofondi musicali già conosciuti dal radioascoltatore.
Un altro elemento che diversifica la radio dalla TV, consiste nella possibilità offerta agli utenti del primo mezzo di indirizzare i loro messaggi soltanto in alcune zone geografiche si pensi ad esempio alle piccole emittenti radiofoniche locali.
Inoltre la televisione gode, in Italia, rispetto agli altri mezzi di comunicazioni di massa, della possibilità di poter mandare annunci pubblicitari sui diversi canali televisivi.
Il pubblico sa che, a una certa ora, e per un determinato seguito di minuti, la TV mette in onda il programma pubblicitario, il quale non gli arriva, tanto improvviso quanto importuno, nel bel mezzo di uno show musicale o nelle fasi più avvincenti di un film.
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Capacità Geografica
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Ricettività Utente |
Capacità 1to1 |
Quota Mercato |
Concorr. |
Onerosità |
Monitoraggio |
Trend Futuro |
Radio |
L/N |
2 |
1 |
3 |
2 |
1/4 |
2 |
3 |
TV |
L/N |
2 |
1 |
5 |
4 |
3/5 |
2 |
3 |
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Legenda
L = Area Geografica Locale
N = Area Geografica Nazionale
I = Area Geografica Internazionale
Valori da 1 a 5 - (1 = Molto Basso; 2 = Basso; 3 = Medio; 4 = Alto; 5 = Molto Alto)
Nella tabella riguardante la comunicazione tramite la Tv e la radio per espansione geografica intendiamo la possibilità per tali mezzi di rappresentare sia realtà locali che regionali, ovvero sia piccole reti che trasmettono nella cittadina o nella regione di appartenenza sia grandi network che hanno grande rilevanza sul campo nazionale (radio1, radio2…, rai e mediaset). La ricettività dell’utente risulta medio bassa perché il messaggio pubblicitario è inviato indiscriminatamente al pubblico in ascolto, che sommariamente viene targettizzato per fasce orarie in stazioni radio e programmi televisivi. La quota di mercato intesa come numero di utenti raggiunti è senza dubbio alta per la Tv e media per la radio. Ne consegue un gran utilizzo di tali canali da parte di aziende che vogliono sponsorizzare il loro prodotto/servizio e ciò di conseguenza si tramuta in un’alta concorrenza. I costi variano in funzione della diffusione locale o nazionale dell’emittente. Il monitoraggio degli investimenti è basso perché non calcolabile con indici o strumenti univoci. Le prospettive future sono stazionarie.